In Evidenza
La foto del mese
Cosa intendi per "struttura non autoprotetta"?
La frase del mese
Ho provato. Ho fallito. Non importa. Riproverò. Fallirò ancora. Fallirò meglio.
I nostri Corsi
Organizziamo corsi in aula e online per la tua azienda. I corsi E-learning sono fruibili da qualsiasi dispositivo...
IL QUIZ DEL MESE: DI AMBIENTE COSA NE SAI?
Il Mondo Ecolav
Manualistica
Vedi Manuali disponibili
Cerca con i Tags
ARPA BAT CIT COVID-19 CPI GSE INPS ISPRA MOG OT23 RAEE RSPP acqua acustica agenti biologici agenti cancerogeni agenti chimici agenti fisici agricoltura aia albo gestori ambientali ambiente amianto aria atex atmosfere esplosive attrezzature di lavoro aua audit bonifiche burn out cantieri cem certificazioni iso circolare clima clp codici cer comunicazione controlli ctd danno ambientale datore di lavoro dpi due diligence ecologia economia edilizia emergenze emissioni energia ergonomia età f-gas finanziamenti formazione fotovoltaico gas effetto serra imballaggi impianti inail incidente rilevante infortunio inquinamento interpelli lavori in quota lavoro agile lavoro notturno legionella linee guida luoghi di lavoro macchine malattia malattia professionale manuale manutenzione marcatura ce medico competente microclima mmc modulistica mud normativa norme tecniche prevenzione prevenzione incendi primo soccorso privacy procedura provincia qualità radiazioni ionizzanti reach registro infortuni responsabilità rifiuti rischio incendio rls roa rumore salute segnaletica sentenza sicurezza sistemi di gestione sistri smartworking sorveglianza sanitaria sostanze pericolose spazi confinati stress terre e rocce da scavo trasporti valutazione dei rischi vas vdt verifiche periodiche via vibrazioni vigili del fuoco
Area Riservata
VIOLENZA SUL LUOGO DI LAVORO: UN’INFOGRAFICA EU-OSHA
sicurezza
, stress
, valutazione dei rischi
Quello di violenza e aggressioni costituisce un tema emergente nell’ambito della sicurezza sul lavoro.
In particolare tali fenomeni possono andare ad influire in modo sostanziale sul rischio da Stress lavoro correlato, altro tema caldo in ambito aziendale e tenuto sempre più in considerazione per creare ambienti di lavoro idonei.
Un’infografica pubblicata da EU-OSHA va ad affrontare l’argomento mostrandone i dati salienti, spiegando i concetti ed evidenziando l'esigenza di considerare la questione con grande serietà. (https://osha.europa.eu/it/tools-and-publications/infographics/third-party-violence-workplace )
I fenomeni di violenza, siano essa in forma verbale o fisica, avvengono soprattutto a causa della presenza di interferenze di persone esterne (clienti, pazienti, studenti, ecc. . .) che accedono a vario titolo negli ambienti di lavoro.
E’ dunque possibile individuare settori e attività professionali, unitamente a tipologie di lavoratori, maggiormente esposti al rischio aggressione poiché aventi un contatto maggiore con questi “terzi”.
Nello specifico:
- Settori: servizi (in particolare sanità), trasporti, commercio, ristorazione, finanziario; istruzione, recupero del credito, esercizio dello sportello clienti;
- Attività: gestione del denaro o beni di valore, distribuzione o gestione di farmaci dal notevole valore economico, assistenza pazienti aggressivi e/o interessati da problematiche mentali, frequenti rapporti con l’utenza (specie se trattasi di utenza sottoposta a stress per varie cause quali le lunghe attese), lavori di ispezione, controllo o esercizio di pubblica autorità;
- Tipologia del lavoratore: lavoratori di sesso femminile, portatori di disabilità o che operano da soli o in contesti isolati, operatori non idoneamente formati dal punto di vista professionale.
Le conseguenze per chi ha subito aggressioni fisico/verbali variano notevolmente a seconda dell’individuo e della sua sensibilità: dalla demotivazione allo svilimento del lavoro svolto, dallo stress ai danni alla salute fisica o psicologica, fino ad arrivare a sintomi post traumatici come paure, fobie e disturbi del sonno.
Tutto questo ha inevitabilmente ripercussioni sull’organizzazione, sia in termini di perdita della produttività sia in termini di assenteismo e difficoltà di assunzione.
Appare, quindi, evidente come un’attenta valutazione del rischio e l’adozione di misure preventive siano strumenti fondamentali per la riduzione del rischio alla fonte e per far sì che esso non diventi causa di stress o burn-out lavorativo.
Questo è possibile agendo sull’organizzazione tramite:
- La regolare rimozione del contante e degli oggetti di valore;
- L’ uso di alternative diverse dal denaro contante;
- La gestione e uso di sistemi elimina code;
- Organici adeguati;
- Orari d'apertura adatti ai clienti;
- Il controllo delle credenziali dei visitatori;
- Staff di accompagnamento per gli esterni;
- ecc. . .
Oppure agendo sulla struttura degli ambienti di lavoro:
- Avvalendosi di sistemi di videosorveglianza;
- Eliminando anfratti o zone poco illuminate;
- Studiando eventuali vie di fuga;
- Utilizzando codici di accesso, allarmi, serrature per evitare l’ingresso di estranei alle zone di lavoro.
Di fondamentale importanza è poi l’adozione di misure informative e di formazione per i lavoratori al fine di:
- Riconoscere i comportamenti inaccettabili e i segnali precoci di aggressività;
- Imparare strategie per gestire le situazioni difficili con i clienti;
- Saper seguire le procedure istituite per tutelare i dipendenti (ad esempio applicare le istruzioni di sicurezza, garantire comunicazioni adeguate, intervenire per contenere l'aggressione, individuare i clienti con precedenti di violenza);
- Imparare a gestire lo stress insito nella situazione per controllare le reazioni emotive.
Per una visione più completa, si rimanda inoltre al FACTSHEET n°24 (https://osha.europa.eu/it/tools-and-publications/publications/factsheets/24 ), specifico sulla “Violenza sul lavoro” , nel quale sono riportate istruzioni sulle forme di sostegno da prevedere e mettere a disposizione della vittima nel caso di episodi di violenza che si siano già verificati.
A cura di: Dott.ssa Elena RICHERI