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 Ven 20 Nov 2020

UNI ISO 11226 PER LA VALUTAZIONE DELLE POSTURE STATICHE DI LAVORO

  ergonomia , norme tecniche , salute

UNI ISO 11226 PER LA VALUTAZIONE DELLE POSTURE STATICHE DI LAVORO

E' disponibile la norma UNI ISO 11226:2019, recepimento della norma ISO per la valutazione dei rischi legati alle posture statiche (norma internazionale ISO 11226, elaborata dal Comitato Tecnico ISO/TC 159 “Ergonomics”).

Si riportano sommariamente i contenuti di alcune delle sue parti.

- Introduzione

Si evidenzia che sintomatologie dolorose, affaticamento e disturbi a carico del sistema muscolo scheletrico possono essere conseguenza di posture di lavoro inadeguate e mantenute nel tempo, quali possibili conseguenze di condizioni lavorative non appropriate.

La norma contiene un approccio per la determinazione dell’accettabilità delle posture statiche di lavoro. È collegata alle ISO 1228-1, ISO 11228-2, ISO 1228-3.

- Scopo e campo di applicazione

Vengono stabilite raccomandazioni di ergonomia per differenti compiti di lavoro, indirizzate prioritariamente ai soggetti che si occupano di progettazione/riprogettazione delle postazioni di lavoro. Tali raccomandazioni sono riferite a limiti per posture statiche, sia temporali, che di angolazione per i diversi comparti del corpo. Sono applicabili alla popolazione lavorativa adulta.

- Termini e definizioni

Sono indicati i termini e le definizioni utilizzate nelle altre sezioni della norma.

In particolare, per “postura statica di lavoro” si intende una postura di lavoro mantenuta per un tempo superiore a 4 secondi. Ciò vale per variazioni lievi o inesistenti rispetto ad un livello fisso di forza esercitata dai muscoli e da altre strutture corporee. Per “postura di lavoro”, si intende invece una posizione dei segmenti del corpo e delle articolazioni durante l’esecuzione di un compito di lavoro.

- Raccomandazioni

Relativamente alle posture di lavoro, il lavoro dovrebbe offrire sufficienti variazioni fra la postura assisa, quella eretta e quella in movimento. Ove possibile, dovrebbero essere evitate le posture inadeguate, come quella inginocchiata ed accovacciata.

Vengono fornite indicazioni sulle procedure di valutazione, sulla determinazione delle posture di lavoro (per posture del tronco, della testa, dell’estremità superiore, intesa come spalla e parte superiore del braccio, dell’estremità inferiore).

Sono riportate immagini esplicative delle posizioni assunte ed oggetto di valutazione, nonché tabelle con l’indicazione delle condizioni di accettabilità, ovvero delle condizioni non raccomandabili.

- Appendice A: determinazione delle posture di lavoro

Definizione delle condizioni relative a: inclinazione del tronco, inclinazione della testa e flessione/estensione del collo; elevazione della parte superiore del braccio; posizioni estreme delle articolazioni. Sono presenti immagini esplicative delle inclinazioni descritte.

- Appendice B: valutazione dei regimi di tempo di mantenimento/tempo di recupero

Vengono date indicazioni sulla determinazione dei massimi tempi di mantenimento per l’inclinazione del tronco, l’inclinazione della testa e l’elevazione della parte superiore del braccio, basati sui dati di resistenza, con annessi grafici esplicativi.





A cura di: P.I. Marco ANTONIELLI


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