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UNI EN ISO 14738: REQUISITI ANTROPOMETRICI PER LA PROGETTAZIONE DI POSTAZIONI DI LAVORO SUL MACCHINARIO
Questo standard tecnico definisce sostanzialmente una procedura ed i parametri dimensionali al fine della progettazione di posti di lavoro (inclusi quelli industriali), tenendo conto delle caratteristiche dei compiti e dei parametri antropometrici di riferimento.
Preliminarmente occorre evidenziare che una serie di norme tecniche (in evidenza le seguenti: EN 547, parti 1-2-3; ISO EN 7250) identifica i criteri di misurazione e le significative misure umane per la determinazione delle dimensioni dei posti di lavoro.
I dati sono basati su parametri ricavati da gruppi significativi di popolazione, di ambo i generi, a livello europeo. Ad esempio, i dati antropometrici forniti dalle diverse norme, sono riferibili a (elenco non esaustivo):
Larghezza delle spalle
Larghezza dei fianchi, in posizione seduta
Lunghezza di presa in grip, anteriore (braccio disteso)
Profondità addome/natiche, in posizione seduta
Spessore coscia, in posizione seduta
Lunghezza natiche-ginocchia, in posizione seduta
Lunghezza del piede
Altezza delle spalle, in posizione seduta
Altezza dal ginocchio a terra, in posizione seduta
Lunghezza di presa dell’avambraccio
Lunghezza di presa del braccio
Lo standard UNI EN ISO 14738 definisce preliminarmente la necessità di tenere conto, in fase di progettazione, di una serie di caratteristiche fondamentali del compito, fra le quali:
Durata del lavoro sul macchinario
Dimensioni dell’area di lavoro
Dimensioni degli oggetti da manipolare
Richiesta di forza
Azioni richieste (per esempio, per l’alimentazione del macchinario o la rimozione di elementi dallo stesso)
Misurazioni dinamiche del corpo
Richiesta di coordinazione
Richiesta di stabilità
Esigenze visive
Necessità di comunicazione
Frequenza e durata dei movimenti di corpo, testa e arti
Necessità di spostarsi fra le postazioni di lavoro
La possibilità di adizione di posture differenti
In relazione alle suddette caratteristiche operative, ed utilizzando un vero e proprio metodo di analisi, si crea la necessità di determinare la postura principale, fra assisa, assisa sollevata, eretta con supporto, eretta, considerando i seguenti principi:
La progettazione della macchina, del posto di lavoro, del compito e dell’attrezzatura, deve incoraggiare una certa quantità di movimento e di cambio di postura
La progettazione dovrebbe inoltre consentire all'operatore di alternare liberamente la postura eretta a quella assisa durante la giornata di lavoro
Quando il progettista sceglie la postura di lavoro principale, generalmente deve preferire quella assisa
Le posture erette sono meno consigliate.
Le posture inginocchiate, carponi e prone dovrebbero essere evitate come posture di lavoro
Di ogni postura principale vengono delineati i vantaggi e gli svantaggi. Inoltre vengono forniti, attraverso apposite tavole, dettagli relativi agli aspetti dimensionali e funzionali, basati su dati antropometrici. Questi ultimi traggono origine dalle misurazioni statiche delle persone nude e non tengono conto dei movimenti di corpo, indumenti, attrezzature, condizioni operative del macchinario o condizioni ambientali. Essi tendono a garantire le dimensioni e le capacità funzionali di almeno il 90% del campione di popolazione preso a riferimento.
Relativamente alla postura assisa, vengono forniti dettagli inerenti i seguenti aspetti:
la disposizione ottimale degli oggetti di lavoro in funzione degli angoli visivi orizzontali e verticali (preferenziali)
le altezze preferenziali della superficie di lavoro
le caratteristiche del sedile
le aree operative al di sopra della superficie di lavoro, per il raggiungimento degli oggetti con gli arti superiori
lo spazio per l’alloggiamento degli arti inferiori
Per le posizioni assise con sedile assiso/eretto (es. sedili cosiddetti “regginpiedi”), oltre ai parametri su indicati, sono anche considerati:
le caratteristiche dello spazio per gli arti inferiori nei piani di lavoro regolabili e non regolabili
il rapporto fra banco di lavoro e sedile regginpiedi
le caratteristiche del sedile regginpiedi
A cura di: PI Marco ANTONIELLI