logo

In Evidenza

           

La foto del mese

Cosa intendi per "struttura non autoprotetta"?

La frase del mese

Ho provato. Ho fallito. Non importa. Riproverò. Fallirò ancora. Fallirò meglio.

- Da "Worstward Ho" di Samuel Beckett

I nostri Corsi

Organizziamo corsi in aula e online per la tua azienda. I corsi E-learning sono fruibili da qualsiasi dispositivo...

IL QUIZ DEL MESE: DI AMBIENTE COSA NE SAI?

Mettiti alla prova con 4 livelli di difficoltà per verificare le tue conoscenze...

PARTNER - SITI AMICI

Scopri i nostri partner

Manualistica

Vedi Manuali disponibili

Cerca con i Tags

ARPA   BAT   CIT   COVID-19   CPI   GSE   INPS   ISPRA   MOG   OT23   RAEE   RSPP   acqua   acustica   agenti biologici   agenti cancerogeni   agenti chimici   agenti fisici   agricoltura   aia   albo gestori ambientali   ambiente   amianto   aria   atex   atmosfere esplosive   attrezzature di lavoro   aua   audit   bonifiche   burn out   cantieri   cem   certificazioni iso   circolare   clima   clp   codici cer   comunicazione   controlli   ctd   danno ambientale   datore di lavoro   dpi   due diligence   ecologia   economia   edilizia   emergenze   emissioni   energia   ergonomia   età   f-gas   finanziamenti   formazione   fotovoltaico   gas effetto serra   imballaggi   impianti   inail   incidente rilevante   infortunio   inquinamento   interpelli   lavori in quota   lavoro agile   lavoro notturno   legionella   linee guida   luoghi di lavoro   macchine   malattia   malattia professionale   manuale   manutenzione   marcatura ce   medico competente   microclima   mmc   modulistica   mud   normativa   norme tecniche   prevenzione   prevenzione incendi   primo soccorso   privacy   procedura   provincia   qualità   radiazioni ionizzanti   reach   registro infortuni   responsabilità   rifiuti   rischio incendio   rls   roa   rumore   salute   segnaletica   sentenza   sicurezza   sistemi di gestione   sistri   smartworking   sorveglianza sanitaria   sostanze pericolose   spazi confinati   stress   terre e rocce da scavo   trasporti   valutazione dei rischi   vas   vdt   verifiche periodiche   via   vibrazioni   vigili del fuoco  

Area Riservata

 Ven 8 Nov 2019

UNI EN 1838:2013 E ILLUMINAZIONE DI SICUREZZA

  emergenze , normativa , norme tecniche

UNI EN 1838:2013 E ILLUMINAZIONE DI SICUREZZA

Il Decreto Ministeriale 10 marzo 1998 prevede che tutte le vie di uscita, inclusi anche i percorsi esterni, debbano essere adeguatamente illuminati per consentire la loro percorribilità in sicurezza fino al raggiungimento del luogo sicuro.

Nelle aree prive di illuminazione naturale, ovvero utilizzate in assenza di illuminazione naturale, deve essere previsto un sistema di illuminazione di sicurezza con attivazione automatica in caso di interruzione dell'alimentazione di rete.

La UNI EN 1838:2013 "Applicazione dell'illuminotecnica - Illuminazione di emergenza", definisce le caratteristiche di tali sistemi di protezione antincendio.

L’illuminazione di emergenza comprende le seguenti tipologie:

ILLUMINAZIONE DI SICUREZZA: atta a consentire l’esodo sicuro da un ambiente, in caso di disattivazione dei sistemi di illuminazione ordinari. Tale tipologia si suddivide poi nelle categorie della illuminazione di sicurezza per l’esodo (finalizzata a facilitare le operazioni di evacuazione e l’individuazione dei dispositivi antincendio e di sicurezza in genere); illuminazione antipanico di aree estese (finalizzata alla riduzione della probabilità del verificarsi di una situazione di panico fra i soggetti coinvolti nell’emergenza, fornendo l’illuminazione necessaria per il raggiungimento delle vie di esodo); illuminazione di area del compito ad alto rischio (destinata a garantire la sicurezza delle persone coinvolte in processi di lavorazione o situazioni potenzialmente pericolose e a consentire procedure di arresto adeguate alla sicurezza dell'operatore e degli occupanti dei locali. L’illuminazione di queste aree deve essere tale che illuminamento sul piano di riferimento non risulti inferiore al 10% di quello previsto per l'attività; esso non deve essere comunque minore di 15 lux. Il tempo di intervento degli apparecchi di emergenza nelle aree ad alto rischio deve essere tale da fornire il flusso luminoso nominale entro 0,5 s dal momento della mancanza della tensione di rete.); illuminazione segnali di sicurezza (atta a consentire di illuminare i segnali disposti lungo le vie di esodo: questi devono essere sempre illuminati in modo da poter distinguere con sicurezza il percorso verso il luogo sicuro).

ILLUMINAZIONE DI RISERVA: parte dell'illuminazione di emergenza che consente di continuare la normale attività senza sostanziali cambiamenti; garantisce pertanto il mantenimento del servizio.

L'illuminazione di sicurezza deve illuminare qualsiasi ostacolo fino a 2 metri da terra.

Per ridurre il panico è importante che le vie di uscita siano chiaramente indicate e illuminate; le luci di emergenza devono essere installate e mantenute nel rispetto delle norme tecniche di dettaglio.

Tutti i segnali di evacuazione devono essere illuminati in modo da indicare la via di esodo. Tutti i segnali di evacuazione e relativa illuminazione devono essere installati ad almeno 2 metri da terra; il segnale di sicurezza andrebbe installato, se possibile, entro i 20° di inclinazione sopra la vista orizzontale.

Se non è possibile la visione diretta di un'uscita di emergenza, si dovrà installare un cartello direzionale illuminato che indichi il percorso verso la via di esodo.

Se gli apparecchi possono essere sottoposti ad urti o colpi che potrebbero comprometterne il funzionamento (ad esempio perché installati ad altezza inferiore ai 2,5 m o perché l’ambiente si presta particolarmente a questi rischi), è opportuno prevedere il montaggio di una griglia metallica di protezione. L’installazione a soffitto non richiede, di norma, la griglia di protezione; da considerare, tuttavia, che in caso di presenza di fumo da incendio, gli apparecchi a soffitto sono più oscurati rispetto a quelli a parete.

Per quanto concerne i punti di installazione, occorre osservare le seguenti indicazioni:

a. entro 2 metri da ogni porta prevista per l’uso in emergenza;

b. entro 2 metri dalle scale, in modo che ogni rampa riceva la luce diretta;

c. entro 2 metri da ogni dislivello;

d. sui segnali di sicurezza delle vie di esodo;

e. ad ogni cambio di direzione;

f. ad ogni intersezione di corridoi;

g. entro 2 metri da ogni uscita ed immediatamente all'esterno;

h. entro 2 metri da ogni punto di primo soccorso (livello di illuminamento minimo richiesto pari a 5 lux);

i. entro 2 metri da ogni dispositivo antincendio o punto di chiamata (livello di illuminamento minimo richiesto pari a 5 lux);

l. entro 2 metri da ogni apparecchiatura per l'evacuazione dei disabili;

m. entro 2 metri dai rifugi e dai punti di raccolta destinati ai disabili, e vicino al punto di chiamata.

Lungo le vie di esodo di larghezza fino a 2 m, l'illuminamento orizzontale al suolo lungo la linea centrale della via di esodo, non deve essere minore di 1 lux e la banda centrale, di larghezza pari ad almeno la metà di quella della via di esodo, deve avere un illuminamento non minore del 50% del precedente valore.

Se la via di esodo è più larga di due metri:

- si prendono in esame vari percorsi di larghezza fino a due metri;

- si applica la metodologia dell’illuminazione antipanico la quale impone gli 0,5 lux.

L’illuminazione antipanico viene utilizzata quando non sono definite le vie di esodo; per esempio, negli spazi di grandi dimensioni, l'illuminamento orizzontale al suolo non deve essere minore di 0,5 lux sull'intera area non coperta, con esclusione di una fascia di 0,5 m sul perimetro dell'area stessa.

Per quanto concerne l’autonomia dell’illuminazione di sicurezza, la UNI EN 1838 definisce che, ai fini dell’esodo, sia garantita una durata di almeno 1 h.

In riferimento al tempo di intervento, la stessa norma richiede che la metà degli apparecchi installati intervenga entro 5 secondi e l’illuminamento completo venga raggiunto entro i 60 secondi.

Per poter distinguere i colori di sicurezza, il parametro “resa cromatica” degli apparecchi deve essere non inferiore a 40.

Per definire la distanza di posizionamento, si applica la seguente formula:

l = z x h

dove:

“l” è la distanza massima di osservazione;

“h” è l’altezza del pittogramma

“z” = 100 per i segnali illuminati est., ovvero “z” = 200 per i segnali illuminati int.



 



A cura di: PI Marco ANTONIELLI



 


Questo sito utilizza cookies per offrirti un'esperienza di navigazione migliore. Continuando la navigazione nel sito autorizzi l’uso dei cookies. Maggiori informazioni.