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PUBBLICATO DALL’INAIL L’OPUSCOLO INFORMATIVO PER LAVORATORI DELLE AZIENDE DI PRIMA LAVORAZIONE DEL LEGNO
L’opuscolo in questione (cfr. allegato), costituisce una riedizione della prima pubblicata nel 2012, ed è rivolta ai lavoratori operanti nel settore della prima lavorazione del legno (segheria).
I contenuti, sono focalizzati sui fattori di rischio cruciali del settore (infortunistici, organizzativi, igienico - ambientali), che possono incontrarsi nell’ambito di ciascuna fase, nonché sulle modalità per svolgere il lavoro in sicurezza.
Un’attenzione particolare è rivolta all’utilizzo delle seguenti macchine:
- Segatronchi
- Scortecciatrice
- Intestatrice
- Sega a refendino
- Multilame (gatter)
- Refilatrice.
L’opuscolo infine si sofferma sul rischio, specifico del settore, vale a dire l’esposizione a polveri di legno.
Per “polveri di legno” si intendono le particelle disperse nell’aria a seguito delle operazioni di sezionatura del legname, ma che si possono generare durante la pulizia e/o la manutenzione delle macchine.
I legni, dal punto di vista botanico, sono classificati in “duri” (dall’inglese hardwood) e “teneri” (softwood). In via generale, i legni duri provengono da alberi di latifoglie (Angiosperme) e quelli teneri da conifere (Gimnosperme).
L’inalazione continuativa di polveri di legno può provocare vari effetti avversi per la salute, specialmente a carico delle vie respiratorie, quali: riniti, bronchiti, asma, alveoliti allergiche estrinseche.
Per quanto riguarda nello specifico le polveri di legno duro, possono indurre tumori dei seni nasali e paranasali.
L’allegato XLII del d.lgs. 81/2008 e s.m.i. inserisce “il lavoro comportante l’esposizione a polveri di legno duro” tra le attività che espongono ad agenti cancerogeni. La IARC3, inoltre, ha classificato tali polveri nel Gruppo 1 (cancerogeni per l’uomo).
Tra le misure di prevenzione e protezione da adottare a carico del datore di lavoro, riveste particolare importanza la valutazione dei rischi a polveri, da realizzarsi con periodicità triennale, dal quale possono emergere le necessità di applicare misure per minimizzare l’esposizione tra le quali:
- isolamento delle lavorazioni;
- installazione di sistema aspirante su tutte le macchine da taglio e lavorazione del legno;
- pulizia delle macchine e dei locali di lavoro;
- rispetto delle regole igieniche (divieto di mangiare, bere e fumare nei locali di lavoro, servizi igienici idonei, spogliatoi dotati di doppio armadietto per la separazione dei vestiti civili da quelli da lavoro)
- fornitura di adeguati DPI con particolare riferimento a facciali filtranti con protezione pari FFP2;
- informazione e formazione dei lavoratori;
- sorveglianza sanitaria.
A cura di: Dott. Pierpaolo RAVERA
ALLEGATI
Allegato: OPUSCOLO INFORMATIVO PER LAVORATORI DELLE AZIENDE DI PRIMA LAVORAZIONE DEL LEGNO