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MASCHERINE E APPANNAMENTO DEGLI OCCHIALI: COME RIMEDIARE A QUESTO FASTIDIOSO PROBLEMA?
Da quando l’Organizzazione Mondiale della Sanità ha raccomandato l’uso delle mascherine per contenere la diffusione del Coronavirus, tutti coloro che indossano gli occhiali per correggere un disturbo visivo sono stati interessati da un problema che, se a primo impatto può sembrare di poco conto, in realtà è fastidioso per chi già soffre di un’alterazione della vista e deve utilizzare occhiali e mascherina tutto il giorno, magari all’interno di luoghi di lavoro: l’appannamento delle lenti.
Tale fenomeno può impedire alle persone comuni di svolgere in modo confortevole attività quotidiane (condurre automezzi, utilizzare il cellulare, fare la spesa, ecc.) ma può essere ancor più invalidante per persone che svolgono una attività lavorativa critica come ad esempio l’assistenza medica o lavori di precisione: il rischio è che qualcuno possa addirittura pensare di sganciare e togliere il dispositivo esponendosi al rischio di contrarre il virus.
I recenti Decreti hanno ribadito l’obbligo di utilizzo di DPI delle vie respiratorie riconducibili prevalentemente a due tipologie: maschere chirurgiche e facciali filtranti. Le prime sono dispositivi medici (limitano la diffusione del virus da parte di chi le utilizza), le seconde, invece, sono classificate come DPI e proteggono dal contagio chi le indossa. L’uso di maschere ad uso sociale autoprodotte o prive di certificazioni, previste inizialmente da alcuni Decreti Legge, è stato scoraggiato col tempo, ad esempio in scuole e uffici, poiché non danno sufficienti garanzie sulla loro efficacia.
Tutti i dispositivi filtrano l’aria, espirata o inspirata, trattenendo in percentuale diversa le particelle capaci di trasmettere il virus, ma è altrettanto importante che questi siano correttamente indossati per impedire fuoriuscite di aria da vie alternative a minore resistenza, (ad esempio lungo i bordi della maschera), bypassando così la filtrazione. Se ciò avviene in determinate condizioni ambientali, ecco che avverrà il fastidioso fenomeno di appannamento delle lenti.
In un tipico caso invernale, se i nostri occhiali si adattano alla temperatura di circa 10 °C, si ha la condensazione dell’80% dell’umidità emessa col respiro, mentre se gli occhiali hanno una temperatura di circa 20 °C si ha la condensazione di circa il 50% dell’umidità emessa col respiro. Questo fenomeno, inoltre, si verifica normalmente quando entriamo in un ambiente più caldo, ma in questo caso si interrompe quando la temperatura delle lente eguaglia quella dell’ambiente.
Fortunatamente il problema può essere evitato, del tutto o almeno in parte, adottando alcuni accorgimenti pratici:
- Scegliere il dispositivo per noi più ergonomico e la taglia più adatta alla conformazione del nostro viso;
- Sigillare il bordo superiore del dispositivo posizionando del nastro biadesivo tra la pelle ed il dispositivo, oppure applicare del cerotto sul bordo superiore.
- Assicurarsi che il nasello della mascherina sia ben stretto e che questa sia perfettamente aderente al ponte nasale, in modo che l’aria espirata fuoriesca lontano dagli occhiali, dal fondo o dai lati;
- Posizionare gli occhiali sul naso oltre il bordo della maschera in modo da consentire all’aria calda di uscire invece di rimanere intrappolata tra il viso e le lenti;
- Utilizzare prodotti anti appannamento come spray, cere o gel appositi o, in alternativa, lavare le lenti con acqua saponata (questo gesto lascia sulle lenti degli occhiali una sottile pellicola di tensioattivo che permette alle molecole d’acqua di diffondersi uniformemente sulla superfici, prevenendone l’appannamento);
- Preferire la respirazione dal naso, in quanto esso con la sua forma indirizza l’aria verso il basso;
- Nel caso si debba, invece, respirare dalla bocca, espirare tenendo il labbro superiore sopra il labbro inferiore, in modo da indirizzare il flusso d’aria verso il basso;
- Laddove fosse possibile, preferire l’uso delle lenti a contatto a quello degli occhiali, in quanto queste eliminano il problema dell’appannamento alla base.
Adottando questi accorgimenti saremo in grado di utilizzare i dispositivi in condizioni di maggiore comfort e, probabilmente, riusciremo a resistere più a lungo senza toccarli o sganciarli proteggendo così la nostra salute.
A cura di: Dott.ssa Elena RICHERI