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 Ven 28 Feb 2020

LA NORMA UNI EN ISO 14067:2018 - DI COSA SI TRATTA?

  ambiente , inquinamento , linee guida , norme tecniche

LA NORMA UNI EN ISO 14067:2018 - DI COSA SI TRATTA?

Le tematiche relative alla salvaguardia dell’ambiente hanno assunto un ruolo sempre più importante all’interno dell’economia mondiale, di conseguenza le organizzazioni possono evidenziare i propri obiettivi di sostenibilità ambientale attraverso un importante mezzo di comunicazioni: le certificazioni, che permettono all’azienda di comunicare ai propri clienti quale sia la politica aziendale adottata.

In ambito ambientale, in data 20 agosto 2018 è entrata in vigore la nuova norma internazionale UNI EN ISO 14067 “Greenhouse gases – Carbon footprint of products – Requirements and guidelines for quantification” che ha sostituito la specifica tecnica ISO/TS 14067 e che definisce i principi, i requisiti e le linee guida per la quantificazione e la comunicazione dell’impronta di carbonio di un prodotto (CFP – Carbon Footprint of a Product).

Con il termine “impronta di carbonio” si intende un parametro che permette di stimare le emissioni gas serra causate da un prodotto espresse in tonnellate di CO2 equivalente. In sostanza vengono quantificate tutte le emissioni di gas ad effetto serra lungo tutto il ciclo di vita del prodotto, dalle estrazione delle materie prime allo smaltimento finale del prodotto, cioè “dalla culla alla tomba”.

Tale norma fornisce le indicazioni su come calcolare la impronta di carbonio dei prodotti e far meglio comprendere come è possibile ridurla. In particolare, la norma UNI EN ISO 14067 definisce quali sono i punti fondamentali da sviluppare per calcolare la impronta di carbonio, cioè: approccio di ciclo di vita, metodologia per la quantificazione della carbon footprint (CFP) e report sullo studio effettuato.

L’applicazione di tale standard di riferimento permette di comprendere meglio le modalità con cui gestire e ridurre la propria CFP, di dimostrare le performance ambientali di prodotto e di comunicare i propri obiettivi di sostenibilità ambientale.

Una volta definita la propria CFP, tale documentazione deve essere sottoposta a verifica e a validazione da parte di un organismo accreditato.





​A cura di: Dott.ssa Elena RASO


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