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INFORMAZIONI PER LA SICUREZZA NELLE ATTIVITÀ IN AMBIENTI SOSPETTI DI INQUINAMENTO O CONFINATI
In occasione delle attività lavorative correlate alla passata Esposizione Universale 2015 di Milano è stato redatto un documento realizzato dal Servizio Prevenzione e Sicurezza negli Ambienti di Lavoro dell’Azienda Sanitaria Locale di Milano (ATS Milano) (cfr. allegato) che fornisce indicazioni relative ai Dispositivi di Protezione Individuale, alle attrezzature da utilizzare e alla sorveglianza sanitaria specifica per chi accede in ambienti sospetti di inquinamento o confinati.
Un aspetto importante riguarda la scelta e l’uso di DPI delle vie respiratorie, il documento infatti focalizza l’attenzione sul fatto che gli stessi devono essere individuati tenendo conto dei parametri chimici/fisici ambientali dei luoghi confinati (analisi contaminanti quali/quantitativa della pericolosità dell’atmosfera) valutati nel DVR – POS (valutazione del piano di intervento) e dal permesso di lavoro.
La scelta degli APVR (apparecchi di protezione delle vie respiratorie) deve quindi tener conto dei seguenti aspetti:
- Percentuale di O2 (non inferiore al 19,5%);
- Concentrazione degli inquinanti (non deve essere maggiore rispetto al limite di utilizzo dei respiratori a filtro);
- La soglia olfattiva dell’inquinante (che non deve essere maggiore rispetto al TLV della sostanza).
Se anche solo uno dei seguenti parametri non dovesse essere rispettato occorre utilizzare un autorespiratore, quindi un facciale a filtro non sarà sufficiente alla protezione del lavoratore.
Inoltre gli APVR utilizzati dovranno essere marchiati CE e conformi a quanto indicato dal D.Lgs. 475/92.
Relativamente alla strumentazione utilizzata per la misura degli inquinanti presenti presso i luoghi confinato o sospetti di inquinamento, la stessa dovrà essere indicata nel DVR, nel POS e/o nelle procedure di lavorazione.
La strumentazione utilizzata dovrà possedere le seguenti caratteristiche:
- impossibilità di tacitare l’allarme;
- possibilità di effettuare la rilevazione in continuo;
- impossibilità di modifica dei parametri di rilevamento;
- impossibilità di autotaratura automatica all’accensione.
Relativamente all’equipaggiamento utilizzato lo stesso dovrà essere indicato nel DVR, nel POS e/o nelle procedure di lavorazione e dovrà comprendere:
- ventilatori trasportabili (in esecuzione ATEX con tubazioni flessibili in materiale antistatico se è prevista la presenza di atmosfere esplosive) con alimentazione normale e di emergenza;
- illuminazione accessoria (normale e di emergenza);
- attrezzature per l’accesso: scale fisse a pioli già presenti, scale portatili, dispositivi anticaduta ecc…;
- apparecchiature elettriche: in esecuzione ATEX adatte ai gas/vapori/nebbie/polveri di cui si è valutata la presenza;
- materiale di sbarramento e segnalazione: elementi per impedire la caduta nelle aperture e l’accesso ai non addetti alla zona di lavoro (barriere, transenne, nastri e cartelli segnaletici, ecc.).
Relativamente alla sorveglianza sanitaria, il documento realizzato dal Servizio Prevenzione e Sicurezza negli Ambienti di Lavoro dell’Azienda Sanitaria Locale di Milano (ATS Milano) indica che il Medico Competente deve programmare la sorveglianza sanitaria attraverso protocolli sanitari definiti in funzione dei rischi specifici (art.25, comma 1, lettera b, D.Lgs. 81/08) e nello specifico deve:
- valutare, in fase preventiva, l’assenza di controindicazioni allo svolgimento della mansione specifica; in fase periodica controlla lo stato di salute del lavoratore ponendo particolare attenzione a condizioni suscettibili di peggioramento a causa dell’attività lavorativa svolta (art.41 comma 2);
- esprimere il giudizio di idoneità alla mansione specifica (per iscritto, dandone copia al lavoratore e al datore di lavoro - art.41 comma 6-bis);
- verificare la possibilità di indossare dispositivi di protezione respiratoria durante il lavoro (art.259 comma 1 D.Lgs. 81/08);
- fornire le informazioni anamnestiche necessarie a valutare lo stato di salute dei lavoratori che possono essere utilmente raccolte tramite modelli strutturati che indaghino in maniera sistematica le condizioni di ipersuscettibilità a carico dei diversi apparati.
Il documento proposto dall’ASL di Milano propone una scheda anamnestica (da far compilare al lavoratore) presente come allegato.
Il giudizio di idoneità che verrà rilasciato ai lavoratori che operano in spazi confinati o in ambienti sospetti di inquinamento dovrà quindi tenere conto dei seguenti aspetti:
- apparato cardiovascolare: per lavori particolarmente gravosi, microclima sfavorevole, spazi angusti, eventuale necessità di recuperare colleghi in caso di soccorso…;
- apparato respiratorio: per l’elevato impegno fisico, ridotto tenore di ossigeno, necessità in alcuni casi di indossare DPI specifici per le vie respiratorie o autorespiratori;
- apparato muscoloscheletrico: per la presenza di spazi ristretti, la difficoltà di manovra, la possibilità di dover effettuare complesse azioni di recupero di colleghi in difficoltà;
- udito: per la necessità di comunicare con l’esterno tramite mezzi idonei;
- apparato neurologico: per verificare la presenza di patologie che possano portare a perdita di coscienza improvvisa (es. epilessia, sincopi…);
- sistema psichico: per valutare l’attitudine a entrare e permanere in ambienti confinati, escludendo la claustrofobia o altre forme di patologie psichiatriche che possano alterare la capacità di giudizio del lavoratore;
- diabete: per evitare la perdita di coscienza improvvisa, occorre infatti valutare sempre la ricorrenza di questi eventi nel passato, prestare particolare attenzione all’utilizzo di insulina e sulfaniluree o altri farmaci che possano indurre crisi ipoglicemiche;
- varie: malattie della pelle (es. psoriasi) possono peggiorare in condizioni microclimatiche sfavorevoli o con l’utilizzo di indumenti non traspiranti che possono rendersi necessari in alcuni casi; soggetti obesi o comunque soggetti >130kg (di raro riscontro vista la tipologia di lavoro) possono richiedere attrezzature particolari e specifiche per il recupero in caso di emergenza, problemi di circolazione periferica (es. Morbo di Raynaud) possono peggiorare in climi freddi e contemporaneo uso di strumenti vibranti; valutare se inserire in anamnesi una domanda sull’assunzione di alcol e droghe.
A cura di: P.I. Matteo CAPELLO
ALLEGATI
Allegato: EXPO 2015 - Quaderno tecnico ambienti confinati