In Evidenza
La foto del mese
Cosa intendi per "struttura non autoprotetta"?
La frase del mese
Ho provato. Ho fallito. Non importa. Riproverò. Fallirò ancora. Fallirò meglio.
I nostri Corsi
Organizziamo corsi in aula e online per la tua azienda. I corsi E-learning sono fruibili da qualsiasi dispositivo...
IL QUIZ DEL MESE: DI AMBIENTE COSA NE SAI?
Il Mondo Ecolav
Manualistica
Vedi Manuali disponibili
Cerca con i Tags
ARPA BAT CIT COVID-19 CPI GSE INPS ISPRA MOG OT23 RAEE RSPP acqua acustica agenti biologici agenti cancerogeni agenti chimici agenti fisici agricoltura aia albo gestori ambientali ambiente amianto aria atex atmosfere esplosive attrezzature di lavoro aua audit bonifiche burn out cantieri cem certificazioni iso circolare clima clp codici cer comunicazione controlli ctd danno ambientale datore di lavoro dpi due diligence ecologia economia edilizia emergenze emissioni energia ergonomia età f-gas finanziamenti formazione fotovoltaico gas effetto serra imballaggi impianti inail incidente rilevante infortunio inquinamento interpelli lavori in quota lavoro agile lavoro notturno legionella linee guida luoghi di lavoro macchine malattia malattia professionale manuale manutenzione marcatura ce medico competente microclima mmc modulistica mud normativa norme tecniche prevenzione prevenzione incendi primo soccorso privacy procedura provincia qualità radiazioni ionizzanti reach registro infortuni responsabilità rifiuti rischio incendio rls roa rumore salute segnaletica sentenza sicurezza sistemi di gestione sistri smartworking sorveglianza sanitaria sostanze pericolose spazi confinati stress terre e rocce da scavo trasporti valutazione dei rischi vas vdt verifiche periodiche via vibrazioni vigili del fuoco
Area Riservata
DPR TERRE E ROCCE DA SCAVO: ATTESA LA PUBBLICAZIONE IN GAZZETTA UFFICIALE
ambiente
, normativa
, terre e rocce da scavo
Il Consiglio dei Ministri n. 30 dello scorso 19 maggio 2017 ha approvato in via definitiva il regolamento, da adottarsi mediante decreto del Presidente della Repubblica, che semplifica la disciplina relativa alla gestione delle terre e rocce da scavo, ai sensi dell'articolo 8 del decreto legge 12 settembre 2014, n.133, convertito, con modifiche, dalla legge 11 novembre 2014, n.164.
Il testo, già licenziato nel luglio scorso nella sua prima versione, è stato privato di una norma relativa alla fase transitoria, che secondo il Colle portava il rischio di sanatoria, neanche tanto celata, per i cantieri abbandonati.
Ora, a seguito della firma del Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, si attende solo la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale.
Il provvedimento, che nel tempo ha subito diverse modifiche dalla bozza iniziale, con il ricorso a una consultazione pubblica rivolta a cittadini, associazioni e addetti del settore, oltre che sulla base del parere espresso dalla Conferenza unificata, ha la finalità di comprendere in un testo unico le numerose disposizioni oggi vigenti che disciplinano la gestione e l’utilizzo delle terre e rocce da scavo. Il decreto avrà pertanto per oggetto:
- la gestione delle terre e rocce da scavo qualificate come sottoprodotti, sia provenienti da cantieri di piccole sia da quelli di grandi dimensioni;
- la disciplina del deposito temporaneo delle terre e rocce da scavo;
- l’utilizzo nel sito di produzione delle terre e rocce da scavo escluse dalla disciplina dei rifiuti;
- la gestione delle terre e rocce da scavo nei siti oggetto di bonifica.
Tra le principali peculiarità del provvedimento, si segnalano:
- la semplificazione delle procedure e la fissazione di termini certi per concludere le stesse, anche con meccanismi in grado di superare eventuali situazioni di inerzia da parte degli uffici pubblici; in tal modo si prevede di evitare eventuali lunghi tempi di attesa da parte degli operatori per la preventiva approvazione del piano di utilizzo delle terre e rocce da parte delle autorità competenti;
- la messa in atto di procedure più veloci per attestare che le terre e rocce da scavo soddisfano i requisiti stabiliti dalle norme europee e nazionali per essere qualificate come sottoprodotti e non come rifiuti;
- una definizione puntuale delle condizioni di utilizzo delle terre e rocce all'interno del sito oggetto di bonifica, con l'individuazione di procedure uniche per gli scavi e la caratterizzazione dei terreni generati dalle opere da realizzare nei siti oggetto di bonifica;
- il rafforzamento del sistema dei controlli;
- la salvaguardia della disciplina previgente per i progetti o i piani di utilizzo approvati ai sensi, rispettivamente, dell’art. 186 del d.lgs. n. 152 del 2006 o del d.m. n. 161 del 2012.
A cura di: Dott. Marco ABRATE