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 Ven 16 Giu 2017

DPR TERRE E ROCCE DA SCAVO: ATTESA LA PUBBLICAZIONE IN GAZZETTA UFFICIALE

  ambiente , normativa , terre e rocce da scavo

DPR TERRE E ROCCE DA SCAVO: ATTESA LA PUBBLICAZIONE IN GAZZETTA UFFICIALE

Il Consiglio dei Ministri n. 30 dello scorso 19 maggio 2017 ha approvato in via definitiva il regolamento, da adottarsi mediante decreto del Presidente della Repubblica, che semplifica la disciplina relativa alla gestione delle terre e rocce da scavo, ai sensi dell'articolo 8 del decreto legge 12 settembre 2014, n.133, convertito, con modifiche, dalla legge 11 novembre 2014, n.164.

Il testo, già licenziato nel luglio scorso nella sua prima versione, è stato privato di una norma relativa alla fase transitoria, che secondo il Colle portava il rischio di sanatoria, neanche tanto celata, per i cantieri abbandonati.

Ora, a seguito della firma del Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, si attende solo la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale.

Il provvedimento, che nel tempo ha subito diverse modifiche dalla bozza iniziale, con il ricorso a una consultazione pubblica rivolta a cittadini, associazioni e addetti del settore, oltre che sulla base del parere espresso dalla Conferenza unificata, ha la finalità di comprendere in un testo unico le numerose disposizioni oggi vigenti che disciplinano la gestione e l’utilizzo delle terre e rocce da scavo. Il decreto avrà pertanto per oggetto:

- la gestione delle terre e rocce da scavo qualificate come sottoprodotti, sia provenienti da cantieri di piccole sia da quelli di grandi dimensioni;

- la disciplina del deposito temporaneo delle terre e rocce da scavo;

- l’utilizzo nel sito di produzione delle terre e rocce da scavo escluse dalla disciplina dei rifiuti;

- la gestione delle terre e rocce da scavo nei siti oggetto di bonifica.

Tra le principali peculiarità del provvedimento, si segnalano:

- la semplificazione delle procedure e la fissazione di termini certi per concludere le stesse, anche con meccanismi in grado di superare eventuali situazioni di inerzia da parte degli uffici pubblici; in tal modo si prevede di evitare eventuali lunghi tempi di attesa da parte degli operatori per la preventiva approvazione del piano di utilizzo delle terre e rocce da parte delle autorità competenti;

- la messa in atto di procedure più veloci per attestare che le terre e rocce da scavo soddisfano i requisiti stabiliti dalle norme europee e nazionali per essere qualificate come sottoprodotti e non come rifiuti;

- una definizione puntuale delle condizioni di utilizzo delle terre e rocce all'interno del sito oggetto di bonifica, con l'individuazione di procedure uniche per gli scavi e la caratterizzazione dei terreni generati dalle opere da realizzare nei siti oggetto di bonifica;

- il rafforzamento del sistema dei controlli;

- la salvaguardia della disciplina previgente per i progetti o i piani di utilizzo approvati ai sensi, rispettivamente, dell’art. 186 del d.lgs. n. 152 del 2006 o del d.m. n. 161 del 2012.





A cura di: Dott. Marco ABRATE


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