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DECRETO SOTTOPRODOTTI AL VAGLIO DELLA COMMISSIONE UE: SARÀ LA VOLTA BUONA?
ambiente
, normativa
, rifiuti
Lo scorso 30 giugno 2016 il Ministero dell’Ambiente ha provveduto a notificare all’attenzione della Commissione UE la bozza di regolamento ministeriale che contiene i criteri indicativi per dimostrare la sussistenza dei requisiti per la qualifica come sottoprodotti dei residui di produzione.
Lo schema di Decreto si pone l’obiettivo di divenire un riferimento normativo certo ed univoco sia per stabilire i criteri in base ai quali considerare specifiche tipologie di materiali, sostanze o oggetti come sottoprodotti e non come rifiuti, sia per definire con la maggiore certezza possibile le modalità con le quali i produttori e/o gli utilizzatori di tali materiali possano più agevolmente dimostrare che le condizioni ex art. 184-bis del D.lgs. 152/2006 e s.m.i. siano pienamente soddisfatte.
La bozza presentata, che fa seguito agli annunci ministeriali dell’ormai lontana primavera 2015, articola il futuro provvedimento in tre Titoli (Disposizioni generali, Gestione dei residui, Disposizioni finali), 11 articoli e due allegati tecnici: il primo riporta i contenuti della scheda tecnica e della dichiarazione di conformità di cui agli articoli 5 e 7 del decreto, mentre il secondo elenca i criteri di riferimento tecnico normativi (compresi i possibili trattamenti considerabili come rientranti nella cd. ‘normale pratica industriale’) con specifico riferimento al settore delle biomasse residuali (da settori agro-forestali, agro industriali, food e legno) destinate all’impiego per la produzione di energia termica ed elettrica. Il titolo terzo prevede inoltre la creazione, presso le Camere di Commercio territorialmente competenti, di appositi elenchi pubblici (quindi liberamente consultabili) per l’iscrizione dei soggetti produttori e utilizzatori dei sottoprodotti.
A cura di: Dott. Marco ABRATE