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 Gio 3 Nov 2016

CHE FINE HA FATTO LA ISO 45001?

  sicurezza , sistemi di gestione

CHE FINE HA FATTO LA ISO 45001?

Dopo la pubblicazione delle nuove norme ISO 9001 e ISO 14001 tutti aspettavano con ansia la pubblicazione da parte di ISO, con relativa acquisizione EN e UNI, della revisione della norma OHSAS 18001 tramite l’annovero della stessa nelle norme “vere” ovvero in quelle con il placet ISO.

Ovviamente tutti i soloni coinvolti nell’aggiornamento della 18001 alla versione ISO non avrebbero mai potuto abbassarsi a non fare cambiamenti sostanziali, in modo tale da rendere veramente innovativa la nuova versione dello standard relativo ai sistemi di gestione della salute e sicurezza dei lavoratori, e pertanto hanno pensato bene di cambiare il numero di riferimento facendola diventare ISO 45001, anziché ISO 18001 come si sarebbe aspettato un qualsiasi mortale senza il minimo spirito di innovazione quali noi siamo.

Ovviamente questa prima e importantissima novità porterà, come altrettanto prima conseguenza, la cosiddetta “confusione” con la quale dovremo battagliare nei primi tre anni di convivenza della nuova e vecchia norma nella quale ci saranno organizzazioni certificate 18001 e organizzazioni certificate 45001 con immani conseguenze nel cercare di farci capire tra consulenti, clienti, valutatori, enti di certificazione e in particolare con i “geni” dell’INAIL che probabilmente varieranno in modo apposito l’ultima versione dell’OT24 al fine di richiedere documentazione probante assolutamente diversa tra le due tipologie di certificazione visto che in realtà rappresentano la stessa cosa.

D’altra parte già ora vengono chiesti alle aziende certificate OHSAS 18001 con organismi accreditati diversi da ACCREDIA cinque volte più documenti probanti rispetto alle aziende certificate sotto accreditamento ACCREDIA, per le quali è invece sufficiente presentare copia del proprio certificato 18001 recante il logo ACCREDIA. E tutto questo ben sapendo che gli enti di accreditamento europeo hanno l’obbligo di mutuo riconoscimento dalle leggi europee e pertanto in Italia un accreditamento vale l’altro di conseguenza l’eventuale valore aggiunto che dovrebbe portare ACCREDIA proprio non si comprende.

Ciò detto ci chiediamo a questo punto che fine ha fatto il nuovo standard ISO 45001 in quanto ad oggi non si hanno notizie di prossima pubblicazione dopo che da tre anni a questa parte non si fa che parlare della prossima pubblicazione della norma stessa: ISO aveva dato come punto di arrivo la fine del 2015, poi giugno 2016, poi ottobre 2016 … e adesso? Ottobre è passato e nulla di nuovo appare sul fronte!

Si vede che dovremo attendere la preventiva pubblicazione di qualche geniale Regolamento Tecnico (RT) di ACCREDIA che renda necessario produrre il doppio della documentazione prevista dalla stessa norma ISO.

Oppure dovremo attendere la geniale traduzione, da parte di UNI, della stessa norma scritta ovviamente in inglese da ISO, magari per poi trovarci frasi in italiano spaventoso, come l’apertura del capitolo 4 della versione del 2015 della ISO 9001 in cui, a parte la mancanza completa di significato nella nostra lingua, ci troviamo di fronte ad errori grammaticali da penna rossa in terza elementare, tipo l’utilizzo dell’aggettivo possessivo “sua” anziché di “propria”!

In attesa di lumi in proposito alla prossima pubblicazione ci accontentiamo di verificare che probabilmente, come già lo era per le versioni precedenti, la nuova ISO 45001 sarà tal quale la ISO 14001 con il cambiamento dell’oggetto del disquisire, ovvero anziché parlare di ambiente nei vari capitoli si parlerà di salute e sicurezza dei lavoratori e tutto il resto sarà identico.

Probabilmente anche in questo nuovo standard ci sarà il colpo di genio dell’eliminazione delle azioni preventive, cosa tra l’altro incredibile visto che la normativa vigente in materia di salute e sicurezza basa tutte le sue priorità sulle misure di prevenzione! Ma ovviamente per avere chiarimenti forse è meglio chiedere a chi la nuova norma ha passato tre anni a pensarla, scriverla, correggerla e, si spera, a pubblicarla!



A cura di: Dott. Pierantonio SERAFINO


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