In Evidenza
La foto del mese
Cosa intendi per "struttura non autoprotetta"?
La frase del mese
Ho provato. Ho fallito. Non importa. Riproverò. Fallirò ancora. Fallirò meglio.
I nostri Corsi
Organizziamo corsi in aula e online per la tua azienda. I corsi E-learning sono fruibili da qualsiasi dispositivo...
IL QUIZ DEL MESE: DI AMBIENTE COSA NE SAI?
Il Mondo Ecolav
Manualistica
Vedi Manuali disponibili
Cerca con i Tags
ARPA BAT CIT COVID-19 CPI GSE INPS ISPRA MOG OT23 RAEE RSPP acqua acustica agenti biologici agenti cancerogeni agenti chimici agenti fisici agricoltura aia albo gestori ambientali ambiente amianto aria atex atmosfere esplosive attrezzature di lavoro aua audit bonifiche burn out cantieri cem certificazioni iso circolare clima clp codici cer comunicazione controlli ctd danno ambientale datore di lavoro dpi due diligence ecologia economia edilizia emergenze emissioni energia ergonomia età f-gas finanziamenti formazione fotovoltaico gas effetto serra imballaggi impianti inail incidente rilevante infortunio inquinamento interpelli lavori in quota lavoro agile lavoro notturno legionella linee guida luoghi di lavoro macchine malattia malattia professionale manuale manutenzione marcatura ce medico competente microclima mmc modulistica mud normativa norme tecniche prevenzione prevenzione incendi primo soccorso privacy procedura provincia qualità radiazioni ionizzanti reach registro infortuni responsabilità rifiuti rischio incendio rls roa rumore salute segnaletica sentenza sicurezza sistemi di gestione sistri smartworking sorveglianza sanitaria sostanze pericolose spazi confinati stress terre e rocce da scavo trasporti valutazione dei rischi vas vdt verifiche periodiche via vibrazioni vigili del fuoco
Area Riservata
LA PROSPETTIVA DEL CICLO DI VITA LA VERA NOVITÀ DELLA ISO 14001:2015
ambiente
, sistemi di gestione
La ISO 14001:2015 introduce nel proprio capitolo 8 il concetto di Life Cycle Perspective, ovvero Prospettiva del Ciclo di Vita, che rappresenta l’effettivo cambiamento rispetto alla versione 2004 dello standard.
La normativa si propone di richiedere all’organizzazione di implementare il proprio sistema di gestione ambientale con un approccio che preveda un'attenzione particolare alla tutela dell'ambiente in tutte le fasi produttive, a partire dalla progettazione e sviluppo per concludersi con la possibilità di riuso o riciclo del prodotto e solo in ultima istanza allo smaltimento.
In sostanza tale approccio pone maggiore enfasi sui requisiti ambientali richiesti nell’approvvigionamento dei beni e servizi e nel controllo dei processi affidati a fornitori esterni.
In pratica la norma richiede esplicitamente di:
- determinare i requisiti ambientali per gli appaltatori o i processi svolti in outsourcing;
- controllare i processi in outsourcing sia presso il fornitore sia all’ingresso nell’organizzazione;
- considerare i requisiti ambientali delle attività di sviluppo, consegna e trattamento di fine vita dei prodotti/servizi;
- considerare la necessità di fornire informazioni sugli impatti ambientali potenziali durante la consegna di prodotti, servizi e trattamento di fine vita del prodotto.
Ovviamente la norma non si propone di effettuare una LCA (analisi del ciclo vita) che richiede dati approfonditi e una certificazione altrettanto specifica (la ISO 14040) ma di procedere all’implementazione e gestione del sistema attraverso un “pensiero” costante al ciclo di vita dei propri prodotti e dei propri processi ovvero considerare i prodotti – e i processi con cui vengono realizzati – lungo il loro intero ciclo di vita.
Si tratta di un approccio consolidato che è stato posto alla base delle politiche ambientali dell’Unione europea e quindi di iniziative come l’etichettatura ecologica (l’ecolabel), gli “acquisti verdi” (Green Procurement), fino allo sviluppo delle tecnologie più opportune (le cosiddette BAT, Best Available Techniques).
Lo strumento operativo del Life Cycle Thinking può essere più o meno approfondito a seconda che i dati, primari e secondari, in possesso dell’organizzazione siano completi o meno fino a giungere a una completa gestione del ciclo di vita
Questa si ottiene seguendo passo per passo il cammino che va dall’estrazione delle materie prime, attraversa tutte le attività di trasformazione e di trasporto e – dopo la vita utile trascorsa sotto forma di beni economici – si chiude producendo rifiuti o materiali da riciclare.
Impostare un sistema di gestione ambientale secondo un approccio del ciclo di vita significa quindi analizzare la storia di un prodotto o di un processo “dalla culla alla tomba”, descrivendone le prestazioni ambientali attraverso appositi modelli operativi.
L’approccio secondo il ciclo di vita può quindi diventare un importante strumento anche di marketing aziendale finalizzato alla comunicazione ambientale e al green marketing, con strumenti come la dichiarazione ambientale (EMAS) e il carbon footprint, pensati per poter rendere i risultati di una corretta gestione ambientale facilmente rappresentabili.
A cura di: Dott. Pierantonio Serafino